Ad una considerazione obiettiva la attuale condizione della bioetica e dei suoi problemi, nonostante i1 convergere su di essa di tante ricerche e attenzioni, non puo non apparire alquanto precaria perla difficolta a fare emergere "evidenze etiche" (e prima ancora metafisiche) condivise e per la propensione di numerose corren ti a non affrontare l'interrogativo sul senso e sulla vita, nel quale non si puo fare a meno di un atteggiamento meditante e contemplativo rivolto all'essere. Anche l'urgenza di trovare soluzioni ai dilemmi morali, suscitati in misura crescente dal progredire di tecnologie miranti ad un integrale potere di disposizione sulla vita, ha il suo peso nell'indirizzare a elaborazioni precipitose. Cío che appare in questione non sono tanto o in primo luogo le risposte a singoli problemi, ma il significato stesso dell'impresa etica nella vita umana. Emerge tuttora in maniera vivida che cosa sia per noi la morale, quale "luogo" del bene e della liberta? Oppure i1 suo significato si e a tal punto ridotto da venir considerata quale strumento di regolazione sociale ai fini di regolamentare le reciproche tensioni e pervenire al benessere? In questo caso !'apertura all'altro risulterebbe rimpiazzata da una soggettivita autocentrata e la dedizione al bene colpita.