Il costante progredire della frontiera tra teologia e scienza: “Fisica”
Palabras clave : 
Homo Sapiens
Big Bang
Creazione
Fecha de publicación : 
2015
Editorial : 
Universidad Nicolás Copérnico de Torun
ISSN : 
2300-7648
Cita: 
Karwasz, Grzegorz. “Il costante progredire della frontiera tra teologia e scienza: “Fisica””, Scientia et Fides, Vol. 3, n. 1, 2015, pp.61-86.
Resumen
Papa Benedetto XVI nel 1979 scrisse in “Quattro sermoni sulla Creazione” che le scoperte scientifiche fanno in un certo senso ritirare la fede in posizioni sempre “più difensive”, dando l’impressione che tra qualche secolo non rimarranno più i dogmi oggi validi. Discutendo il progresso dell’ultimo secolo della fisica moderna (l’espansione dell’Universo, non-località della meccanica quantistica), della linguistica (origine delle lingue indoeuropee) e della genetica (DNA mitocondriale dell’Homo sapiens), facciamo notare che le scoperte scientifiche solo apparentemente fanno ripiegarsi la teologia sulle posizioni difensive. In realtà, il progresso della scienza non sposta i principi della Fede, ma soltanto li illustra e li convalida: rimangono valide le frasi non solo di S. Tommaso ma anche di S. Agostino. Ogni scoperta scientifica crea altrettante nuove domande. Lo scopo del presente articolo non è “aggiustare” la Scrittura alle recenti scoperte scientifiche, ma mostrare, che queste scoperte non corrodono la Fede. Così la frontiera tra scienza e teologia è in un movimento perenne, dove la teologia lascia cose ovvie alla scienza, esplorando in cambio sempre di più il mistero della Rivelazione

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